Motoestate 2010 ::: 25 aprile Mugello

28 Apr, 2010 | SuXilo53

L'ultimo mio ricordo legato ad una gara in moto mi riporta su di un freddo letto d'ospedale causa frattura scomposta della clavicola. La partenza per questo primo appuntamento 2010 vuole cancellare tutti quei ricordi con la speranza di sostituirli con emozioni nuove, positive, come e' giusto che questo sport (che per me e' una passione) faccia. La decisione di Promoracing di chiudere i cancelli alle ore ventidue del giovedì sera obbliga un cambio programma per me e Sergio. Mezza giornata di ferie ulteriore per partire anzitempo e prenderci tutto il margine che il "piccolo" si rosicchiera' chilometro dopo chilometro a causa della sua andatura forzatanente lenta.
Laboriose operazioni di carico fanno da capolinea a questo stressantissimo start-up che mi ha logorato più' di quello che mi
aspettassi; ventiquattro ore giornaliere sono davvero poche per riuscire ad incastrare tutti i mattoncini della mia vita-tetris.

Un saluto a Ognibene Sr, Alice (che ci raggiungera' l'indomani con mamma, nonna e zioGazza) e Slick prima di affrontare le quattro ore abbondanti alla guida della nostra casa viaggiante; solo uno pseudo-incidente dopo Modena rallenta la nostra corsa alla conquista
del Mugello che vede il suo epilogo poco dopo le nove, condita da fiumi di piacevoli chiacchiere con il suocero più' racing che esista.
Un box in condivisione con la coppia "magica" Giordano&Gigi, Danilo, Davide ed Emilio ci aspetta al nostro arrivo in autodromo purtroppo orfani del resto del GRT che ha deciso di non aggregarsi ed usufruire della comodità del box per restare sotto al tradizionale Gazebo, autentica icona da paddock.

Panino prima di iniziare le manovre di "download" di tutto il materiale necessario per affrontare il week end; il tempo vola prima e in un attimo mi ritrovo sdraiato sul comodo lettone immerso nel mio caldo piumone comodamente solo senza le mie donne...
Ronfata colossale prima di risvegliarmi con l'ormai tradizionale ticchettio della pioggia sul tetto del camper; sensazione ormai troppo familiare viste le tre trasferte "bagnate" al mugello in questo folle e umido aprile. Nessuna delusione/arrabbiatura per le condizioni meteo; mi accingo ad affrontare una giornata completamente in Rain [Mode:ON], anche grazie alla comodità che offre il box in queste occasioni.

Mi prendo tutto tempo in vista del primo turno che mi aspetta alle tredici e trenta; public relations qua e la ed applicazione degli ultimi adesivi a rifinitura delle nuove, splendide carene che vestiranno le tre erresei del GRT in questo duemiladieci prima di indossare la vecchia tuta gimoto che mi ha accompagnato in questi meravigliosi anni di pista...
Intorno a mezzogiorno arrivo di un altro dei componenti fondamentali di questo GRT 2010; il saggio Puppa alla guida della sua "portorico" carica di tutto il necessario, RUM especial compreso, per affrontare il week end.

Pochissime le moto in pista in questo venerdi di prove libere ma io decido comunque di misurarmi con il "bagnato" e fare chilometri perchè, date le mie recenti performance, mi sento di averne tanto bisogno...
Titubante all'ingresso in pista, divertito una volta rientrato al box; ecco l'emozione di questo primo appuntamento duemiladieci. Dopo aver consegnato la moto nelle fidate mani di Sergio il tanto freddo e l'acqua (praticamente in ogni parte del mio corpo, mutande comprese) mi consigliano di ritornare al più presto in abiti civili; una volta invitati i girini che vagavano attorno ai miei piedi ad abbandonare i miei stivali, via sui tre scalini direzione termostato riscaldamento camper. Potenziometro "al limitatore" per scaldare il prima possibile la cellula e per sperare in una veloce asciugatura dell'abbigliamento tecnico in vista del secondo turno che si aprirà da li a poco...

Breve briefing con Omar al termine del turno prima di ritornare in sella per il secondo turno di libere. Casco tuta e guanti ancora umidi non mi trasmettono un buon feeling ma non ci penso e mi rituffo nelle pozzanghere toscane...
Cerco di spingere un pochino rispetto al primo turno per prepararmi alle prove uffiali previste nel tardo pomeriggio per la categoria 600stock/aperta.
Il ritmo è decisamente più sostenuto. Ad ogni giro rischio qualcosa in più cercando di prendere fiducia su un'asfalto che non mi ha mai dato grossa fiducia.
Le Bridgestone Battlax Rain montate sulla #53 mi trasferiscono maggior feeling ad ogni giro senza mai avvertire perdite di aderenza.
Rispetto al resto dei piloti in pista sono molto più veloce e riesco a passarli con una facilità quasi imbarazzante.
Lentamente cerco di metabolizzare tutti gli accorgimenti per la guida sull'asfalto bagnato e giro dopo giro i miei tempi scendono. Staccate decise ma scalate soft per non far bloccare la ruota posteriore, corpo il più possibile all'interno della curva per riuscire a dare meno lavoro alla gomma e rispetto con il gas cercando di usare sempre marce lunghe e non tenere mai estremamente "in tiro" il motore. Difficile portare a termine "il compitino" ma ce la metto tutta...

Bandiera a scacchi. Ancora una volta mi sono divertito nonostante le condizioni meteo estreme. Pioggia battente in questo secondo turno ancora più copiosa rispetto al precedente e la situazione sembra non voler migliorare in vista delle ufficiali.

Sergio e Paolo si occupano di far "scolare" la povera #53 zuppa come un pulcino e io, ancora una volta infreddolito e tremendamente bagnato, scappo nel camper per trovare un po di calore e abiti "asciutti". Secondo paio di mutande/calze pulite e sono pronto a ritornare in box per far due chiacchiere con Paolo e Sergio che sono alle prese con un operazione di precisione per riuscire a reincollare la sella in neoprene che, causa eccesso d'acqua, ha deciso di scollarsi dal codone...

La decisione di montare le carene "belle" per il primo turno di prove ufficiali svanisce poco prima di avviarci verso le verifiche pre-gara previste per le quindici e trenta per la categoria Stock/Aperta Motoestate. Carene grezze di un apatico bianco ingiallito vestiranno la #53 per il primo turno di qualifiche di un penoso e piovoso venerdi di primavera.
Coda chilometrica per effettuare le verifiche; grazie alla disponibilità degli altri piloti che avrebbero dovuto affrontare le qualifiche all'indomani e alla disponibilità dei commissari riusciamo a passare tutta la coda e presentarci davanti a tutti in modo da poterci preparare per tempo per le cronometrate.

Lo speaker che rompe il silenzio del paddock mi fa capire che le prove libere sono terminate ed è tempo di scendere in campo per decidere chi sarà il più veloce...
La black cup anticipa il nostro ingresso in pista e io voglio prendermi tutto il tempo per prepararmi per l'imminente impegno.
Date le previsioni il nostro primo turno potrebbe essere inutile ma il mio intento è quello comunque di far bene dimostrando di poter stare la davanti anche se anche in configurazione "rain tyres" anche se consapevole che non sarà affatto facile.
E' ora. La #53 è pronta e lo sono anche io nonostante la pioggia battente che cade copiosa fuori sulla pitlane a pochi metri dalla mia moto, ancora asciutta al riparo dalle intemperie.

Si va...

Un bel sospiro e via verso l'uscita in pista.
Nonostante il copione sia lo stesso dei turni precedenti, il fatto di affrontare le prove cronometrate cambia tutto nella testa; per questo motivo una volta varcata la corsia box il mio bacio al cielo è ancora più sentito, necessario e carico di significato...

La pioggia battente attenua il meraviglioso sound della #53 che si fa comunque sentire con tutto il suo fascino alla prima apertura decisa.
Inizio a spingere per cercare di prendere il ritmo sin dal primo giro.
Alla staccata della S.Donato sento il posteriore muoversi in modo inusuale; anche alla successiva accelerazione ho una sensazione di instabilità sul posteriore...
Dopo qualche curva ballando la samba, provo a controllare all'uscita della curva Palagio e mi accorgo che purtroppo la sella non è più nella sua posizione originaria.
Nel giro di qualche giro mi sembra di avere appoggiato il sedere su un enorme tavoletta di sapone di marsiglia; il mio sedere è più ingovernabile di un desmosedici. Nemmeno l'elettronica mi aiuterebbe.
Fermarsi al box sarebbe stato inutile...pertanto decido di strappare definitivamente il neoprene e lanciarlo nella via di fuga prima della Casanova/Savelli...
Difficile ritrovare feeling con la moto che mi scappa sotto il sedere senza controllo. Staccate e accelerazioni di traverso, questa è la sensazione che mi trasmette la #53 anche se, grazie alle Bridgestone, la ruota posteriore è saldamente incollata all'asfalto...

Anche la diabolica visiera (precedentemente dotata di tre buchini per far passare aria) rende tutto ancor più difficile appannandosi quasi ad ogni staccata. Staccare la mano sinistra per rialzare la visiera e spalancare il gas con la mano destra non è il massimo soprattutto quando l'anteriore inizia a sbacchettare...

Giro dopo giro controllo i tempi che Sergio e Paul mi espongono al muretto...sono alti, troppo alti rispetto alle prove libere. Metto giù il testone in carena e provo a spingere al massimo senza pensare ai movimenti della moto. In curva uso l'interno delle braccia per appoggiarmi al serbatoio e non scivolare giù dalla moto...
Così è difficile guidare...

Nonostante tutto riesco a migliorare il best lap delle libere. Ultimo giro...
Provo a spingere ancora un po, ormai ho il ritmo buono!!
Casanova... giù a destra, gasss in mano con molta dolcezza...sinistra fino all'arrabbiata uno, il prima possibile verso l'arrabbiata due... esco forte, staccata per l'ingresso della Scarperia... si blocca la ruota posteriore, non riprende, non riprende!!!
La via di fuga sempre più vicina...
Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh

CIAAAAFFFFFF!!!
Le due ruote sono dentro, in un secondo mi affosso...
La moto sta per cadere a destra...
Metto giù il piedone...
La tengo su!!!!

aaaaaaaaaaahhhhh...

Non arriva nessuno!!! La moto è pesante...
Il commissario mi corre incontro...
...non arriva mai!!!

Eccolo!
Prova a rialzare la moto, NON CI RIESCE!!!
Mi dice: "- E adesso come facciamo?"
"Se non lo sai te!" penso io...

Dopo un attimo gli dico "- Tieni su la moto che scendo io!"
Et voilà, il gioco è fatto!
Risalgo in sella e porto l'infangata #53 al parco chiuso...
Sotto la bandiera a scacchi il mio best crono dice 2.28.4, che vale il terzo tempo della categoria 600 aperta. Ottimo Secondo tempo della categoria Stock 600 per il giovane Alberto che, dopo turni di prove libere in sordina, ha deciso di azzardare nelle ufficiali ottenendo un ottimo 2.24 che rifila ben quattro secondi a Suxilo e Whomer, quest'ultimo al quarto posto della categoria Stock.

Sergio e Paolo dopo aver smontato completamente la moto si divertono fuori dal box con canna dell'acqua e aria compressa per far ritrovare la propria identità ad un erresei strapazzata dal maltempo!
Una volta ripulita a dovere viene riposizionata al "suo posto" nel box sul pregiato tappeto marchiato GRT in attesa della preparazione finale in vista del secondo, decisivo turno di ufficiali dell'indomani.

In compagnia di Danilo, Davide&father decidiamo di recarci in pizzeria per riempirci lo stomaco rimasto quasi vuoto per tutto il giorno; cena che mi conferma quanto sia piccolo il mondo.
Danilo, nuova conoscenza di questo Motoestate 2010 e proprietario di un negozio di moto in zona Verbania, mi conferma di conoscere tre persone che sono state protagoniste della nascita del GRT in ambiente minimoto. Tre persone a me molto care; Roberto, Angela e Massimo!
E' proprio piccolo il mondo...

Con lo stomaco pieno e in attesa dell'arrivo del resto della "brigata" ritorniamo in autodromo dove ci aspetta la #53 per essere "rivestita"
Dopo ore di lavoro questo è il risultato e siamo tutti pronti per andare "a nanna"

. #53 pronta


Nel frattempo arrivo dello zioGazza, Gloria, Cri e Alice che ha intrattenuto il pubblico della Punto carrellizzata con la sua consueta esplosività ed esuberanza; non ha tenuto la bocca chiusa un solo istante delle quasi quattro ore di viaggio...

E' sempre emozionante vedere gli occhi della mia piccola bimba quando mi corre incontro per saltarmi in braccio e manifestare tutto il suo affetto nei miei confronti; questa emozione mi colpisce ogni volta e mi ricorda quanto sia meraviglioso essere padre...

Continua...





Stampa