TEST :::: FBM PETRA 907 4T

Grazie alla disponibilità della famiglia Baglioni, titolare della ditta FBM, e bisogna dirlo, grazie anche alla loro gran passione, a sua volta, condivisa con un team di amici, hanno saputo trasformare prima in sogno e poi in realtà, il mezzo che abbiamo avuto la possibilità di provare. Questa 4 tempi che si è rivelata molto soddisfacente, sia per quanto riguarda le prestazioni del motore che per la ciclistica, anche se a nostro avviso qualche miglioria si può ancora apportata.

Sappiamo comunque che il percorso intrapreso dalla famiglia Baglioni continuerà nel tempo fino a rendere questo mezzo, nato solo qualche anno fa, ancora più perfetto e competitivo sotto tutti gli aspetti. La moto è un prodotto che, dall’ideazione alla realizzazione, è totalmente made in itlay ed è l’ennesimo fiore all’occhiello che la produzione italiana di minimoto può antare in campo internazionale. La moto si presenta di bella stazza e le carene in versione naked sottolineano l’importanza degli elementi che la compongono.








Il telaio è un bel traliccio costruito con tubi al cromo molibdeno saldati al tig a mano, il forcellone posteriore è in lega di alluminio leggera, ricavato dal pieno e tramite dei cricchetti che ne consentono regolazioni millimetriche, è inclinabile, ciò consente di lavorare al meglio sull’assetto del mezzo. Sono in lega di alluminio, ricavate dal pieno, anche le piastre della forcella anteriore e le piastre supporto pedane. Da notare l’assenza ell’ammortizzatore di sterzo che purtroppo si fa sentire non appena si comincia a girare, anche se l’importante struttura del telaio, che a colpo d’occhio può sembrare sovradimensionato, conferisce comunque alla moto una buona stabilità e guidabilità. Il motore, da 90 cc, è completamente progettato ed ideato ad hoc e rappresenta la vera particolarità di questa moto. I carter motore, sono ricavati in fusione e lavorati all’interno con fresa a controllo numerico, mentre il cilindro e gli altri componenti sono in lega di alluminio leggera e lavorati dal ieno.Particolari interessanti sono, il dispositivo alza valvole per facilitare l’accensione e la camera di combustione che è in bronzo maggiormente resistente all’usura, richiede minore manutenzione e conserva quasi inalterate le prestazioni durante il ciclo di vita del propulsore. La lubrificazione del motore è stata ripresa dai motori a 4 tempi di moderna concessione di grossa cilindrata, con carter a secco e due pompe olio: una di mandata ed una di aspirazione.Questo sistema di lubrificazione, elimina la presenza di olio nei carter motore e tutti i problemi che ne potrebbero derivare su un motore che raggiunge i 16.000 giri al minuto. La coppia, che eroga il motore già dai bassi regimi, consente di regolare la frizione, molto bassa rispetto alle 2t e quindi l’utilizzo dello stesso viene sfruttato al meglio con un range di uso in pista che parte dai 4500 rpm e si spinge fino a 14.500/15.000 rpm.Per quanto riguarda la campana frizione, questa, grazie ad una fenditura laterale, consente la regolazione della frizione senza lo smontaggio della stessa e della cuffia frizione. Da sottolineare: che tutti gli elementi di questa moto sono stati ideati e realizzati ad hoc con la finalità di ottenere un prodotto il più performante ed affidabile possibile, in grado di scendere in pista e confrontarsi con i 50 cc a 2 tempi, ed in certe situazioni anche di imporsi.


Condizioni di Prova:
Meteo: Pioggia al mattino, variabile nel pomeriggio
Temperatura Aria: 22-25°
Temperatura Asfalto: n.d.
Umidità: 100%
Vento: assente

Regolazioni Moto:
Modello: Petra 207
Cilindrata: 90 cc 4T.
Carburatore: Mikuni 24mm
Potenza dichiarata: n.d.
Rapporto: 6/61
Giri frizione: 4.500
Pressione gomma ant: 1,2
Pressione gomma post: 1,4
Tipo gomma ant: PMT Junior R
Tipo gomma post: PMT Junior R


Caratteristiche tecniche :

Telaio: traliccio in tubi di acciaio
Interasse: 710 mm
Inclinazione cannotto: 21°-24° Regolabile
Sospensione anteriore: rigida
Freno anteriore: 2 dischi da 160 mm, pinze meccaniche
Ruota anteriore: lega leggera a 5 razze
Pneumatico anteriore: 90/65R 6.5
Freno posteriore: disco da 140 mm, pinza meccanica
Ruota posteriore: lega leggera a 5 razze
Pneumatico posteriore: 110/50R 6.5
Capacità serbatoio benzina: 1 L
Peso *: 29 kg
Altezza sella: 420-450 mm
Colori primari (telaio/ruote): FBM Factory – Bianco Perla - Gialla

MOTORE
Tipo: monocilindrico 2 valvole, raffreddamento ad acqua
Cilindrata: 90 cc
Rapporto di Trasmissione (base): 6/61
Giri Max di utilizzo: 15000
Alimentazione: carburatore MIKUNI di 24
Scarico: 1 silenziatore in alluminio


ESTETICA :









Una moto molto particolare e al di fuori degli standard comuni. Bella la soluzione “naked”; sarebbe stato un peccato chiudere con una carena il bel telaio a traliccio di tubi e soprattutto il motore 4T. La linea spigolosa è molto azzeccata e rende la moto ancora
più aggressiva. La comodità in sella è elevata, e c’è ampio spazio anche per i piedi. Bellissima l’idea della colorazione con bandiera italiana, proprio a sottolineare il prodotto è tutto “made in italy”.

Prova in pista
Frizione: 4500 rpm.

Posizione di guida:



L’ampio codone da un ottima possibilità di movimento sulla sella e permette al< pilota di trovare la posizione ideale per bilanciare i pesi e muoversi lateralmente. Anche la posizione dei piedi è buona e non sacrifica eccessivamente la comodità mantenendo comunque una posizione aggressiva sulla sella.

Frenata:



Grazie alla disponibilià di Franco Baglioni abbiamo avuto la possibilità di testare la moto che partecipa alle selettive di campionato italiano zona B con il giovane pilota Federico Monti. Pertanto, moto personalizzata in base alle preferenze del pilota. Impianto frenante tradizionale a filo; regolazione molto molto lenta con la leva a fine corsa e pochissima
forza frenante a differenza degli attuali impianti idraulici. Bastano pochi giri per prendere feeling con la moto e, grazie al freno motore, l’assenza di ‘freno anteriore’ non è così
compromettente e la FBM risulta stabile in frenata, purtroppo senza dimostrare una grossa esplosività e modulabilità.

Ingresso in curva:



Un limite della minimoto toscana è rappresentato dall’assenza di ammortizzatore di sterzo. Un cuscinetto conico sul canotto di sterzo, adottato come ammortizzatore di sterzo, non è efficace a dovere soprattutto dopo aver percorso diverse tornate. L’ingresso in curva, pertanto, si dimostra un tantino difficile proprio a causa dell’instabilità dell’avantreno, messa in difficoltà dal freno motore che rende più nervoso il momento di ingresso in curva. Sempre a causa dell’assenza di freni è importante usare il ginocchio per rallentare la corsa della minimoto verso l’interno della curva. Nonostante
tutto l’avantreno si dimostra molto stabile e sincero una volta inserita in curva! N.dr. A causa delle condizioni meteo e del poco tempo a disposizione non è stato possibile effettuare una
personalizzazione nella registrazione del freno anteriore in modo da assaggiare le qualità della FBM in condizioni differenti.

Percorrenza curva:



Il 4T regala gioie e dolori nella fase di percorrenza… La tendenza (ancora una volta dovuta all’assenza di una frenata decisa) è quella di allargare la
linea data l’alta velocità in ingresso curva, ma la gestibilità del poderoso motore FBM permette abbastanza agevolmente di correggere la linea trasmettendo attimi di “goduria” al
pilota, sospinto da una coppia sensazionale ai bassi regimi…

Uscita:



Date le condizioni dell’asfalto umido e l’equipaggiamento slick si è stato necessario dare un occhio di riguardo in fase di apertura del gas. Nonostante tutto l’erogazione del 4T toscano si dimostra molto performante, ad eccezione di qualche episodio in cui tende a scaricare il proprio fantino sull’asfalto. In fase di accelerazione è molto pieno e non è possibile spalancare il gass senza pensarci sopra…
Il telaio assorbe molto bene l’accelerazione del mono toscano dimostrandosi stabile e senza perdite di direzionalità.

Curve veloci:



Uno degli aspetti migliori dimostrati nella guida su asfalto umido è proprio quello della percorrenza nei curvoni veloci. Possibile anche modificare abbastanza
agevolmente la linea senza perdere in stabilità. E’ proprio la velocità una delle caratteristiche che ha stupito maggiormente in questa FBM. Infatti il suo motore si è dimostrato molto performante, apparentemente in linea con i veloci 2T, ma molto più gestibile in fase di accelerazione.

Curve misto stretto:



L’assenza di un ammortizzatore di sterzo rappresenta
un grosso limite proprio nei cambi di direzione, rendendola instabile e difficile da gestire. E’ necessario usare le braccia e il fisico per dare direzionalità e precisione in questa fase di guida. Con l’aiuto della trazione è semplice ritrovarela linea ideale.


Particolari costruttivi della PETRA:

Progetto campana frizione:



Progetto Gruppo termico



Motore 90cc 4T



Pedana sinistra



Scarico Racing



N.B.
I pareri espressi in questa prova in pista sono del tutto personali, pertanto soggettivi. Ogni
qual volta effettueremo dei test cercheremo di essere obbiettivi e imparziali nel rispetto di tutti.


Test effettuato in collaborazione con la rivista TUTTOMINIMOTO


Minimotoracing intende ringraziare: la famiglia Baglioni per averci dato la possibilità di provare la PETRA 4T, il Sig. Zocchi per averci messo a disposizione la sua pista per effettuare il test, reply-italia per l’abbigliamento, Falco per le calzature e HJC by
GS Racing
per il casco.

Tutte le foto di questo Test sono state realizzate dal Nostro fotografo ufficiale: Filippo Rubin


Per ulteriori informazioni potete consultare il sito web ufficiale : FBM minimoto

Grazie e a presto

Staff minimotoracing.it


posted at 11:24:31 on 09/17/07 by alenervo - Category: Test Minimoto